sabato 8 ottobre 2011

All the way from Scotland…VEGAN HAGGIS!

Conobbi la versione carnivora di questo piatto grazie alla televisione anni fa, poi andai in Scozia per la prima volta e mangiai sia la versione carnivora che quella vegana. Ora, tornata dalla seconda estate in Scozia, curiosa dal risultato di un esperimento casalingo ho provato a cucinare la versione vegana ovviamente ; - ) e devo dire di esserne molto soddisfatta, chissà se lo sarebbe anche uno scozzese assaggiandolo! 

Chi di voi è stato in Scozia lo avrà trovato in ogni menù "Haggis neeps & tatties". Secondo la tradizione culinaria l’haggis va servito con un purè di patate e uno si parsnip oppure un purè misto di patate e parsnip (il parsnip da noi è chiamato "pastinaca" e io purtroppo non lo trovo).
Non mi sono azzardata a proporre una variante nella presentazione , altrimenti che tributo sarebbe stato?! In seguito in questo post troverete la storia del mio contrabbando di parsnip!


Questo mio tentativo ben riuscito lo dedico
"alla Scozia tutta", agli Scozzesi sempre pronti
a sorridere a salutare e a farti sentire a casa tua, a tutti gli animali che ci hanno salutati
(volpi, aquile, foche, salmoni, cervi, conigli, pecore, mucche, maiali…),
alle sue nuvole sempre così cariche di vita …
e alle patate viola che ho mangiato per la prima volta nella mia vita! :- )

Mi mancherà tutto questo, mi mancherà tanto, ma so che sarà sempre lì ad aspettarmi.



Dalla foto forse è facile capire la consistenza dell’haggis. Diciamo che è una specie di sformato, non è solido come un burger, è un trito un po’ rappreso una volta che lo si toglie dal forno ma non come una torta salata con la quale si posson tagliare. Io per farlo tondo ho usato una tazza e poi l’ho tolto dalla pirofila con l’aiuto di una paletta che teneva il fondo. Chi di voi è più attrezzato di me potrebbe usare un coppapasta. Oppure chissefrega, anche se è informe…tanto poi se magna!

Ingredienti (per 4 persone):
* 110 gr di fiocchi d’avena preferibilmente quelli piccoli
* 110 gr di lenticchie
* 1 grande cipolla bianca
* olio per il soffritto
* 2 carote
* 6 funghi prataioli
* almeno 1 cucchiaino di spezie (io ho usato pepe nero, cumino, paprika dolce, noce moscata)
* 1 cucchiaio di salsa di soia
* 320 gr di fagioli rossi
* spicchi d’aglio finemente tritati (se volete, io non lo uso)
* sale qb
* 1 cucchiaino di burro di soia (opzionale)


Preparazione:
Mettere nell’acqua i fiocchi d’avena per un’ora e poi toglierli e scolarli.
Tritare fini la cipolla, la carota e i funghi. Iniziare il soffritto con la cipolla, dopo 5 minuti aggiungere la carota e i funghi e cuocere ancora per circa 20 minuti.
Aggiungere le spezie, la salsa di soia, le lenticchie e 100 gr di fagioli. Esagerate con la quantità delle spezie, soprattutto col pepe! Mescolando con il cucchiaio di legno cercate di rompere grossolanamente i fagioli.
Con un frullatore ad immersione fate una purea con il resto dei fagioli, aggiungere un goccino d’acqua per ammorbidirla. Aggiungete la pure agli altri ingredienti.
Aggiungete i fiocchi d’avena scolati e l’aglio se lo usate. Aggiungere un cucchiaino di burro di soia e mescolate bene.
Trasferire l’impasto in una vaschetta 16×20, io ho usato quelle "usa e getta".
Infornate in forno caldo a 200°C per almeno 40-50 minuti ma dato che ogni forno è diverso controllate per quei 5 minuti in più o in meno.
Una volta sfornato far intiepidire fuori dal forno per almeno mezz’ora così si rapprende un po’.

Ora indossate un kilt, sentite la brezza dell’oceano che vi surgela le rughe d’espressione e gioite!!! ; - )
Enjoy*it!


Vi siete mai dati al contrabbando? Io no, ma uno dei miei sport preferiti in estate è riuscire a portare con me nel viaggio di ritorno in aereo le scorte più disparate.
Non è una disciplina per tutti, bisogna essere ben allenati, soprattutto se il peso e l’ingombro del bagaglio è già al limite, azzardo quindi a definirlo "sport estremo".
Questa estate tornando dalla Scozia il bottino è stato di: confezioni di paprika affumicata, sacchetti di zenzero candito, calzini di cotone colorati a go go, conchiglie, sabbia dalle varie spiagge, multi-confezioni del solito bagnoschiuma vegan alla menta che da 10 anni compro da Boots, biscotti allo zenzero, marmellata di arance, una confezione di fiocchi d’avena jumbo per il miglior porridge di sempre e ovviamente 2 parsnip, quest’ultimo (s)conosciuto e (in)trovabile da noi come "pastinaca".

Quando è stato il momento di fare il check-in ho sfruttato tutte le parti dei capi indossati in quel momento che potevano esser usate come tasche, nel tentativo di alleggerire il mega trolly che rischiava di superare il peso massimo. L’ultima cosa che volevo in quel momento era dare la soddisfazione alla compagnia aerea di farmi pagare il sovraprezzo. E allora vai di intascamento!!! Il mio zaino da trekking ha assunto la dimensione di un  uovo del film "Cocoon", mancava poco che io stessa volessi accertarmi di non trasportare un vecchietto che aspirava all’eterna giovinezza.

Ecco è il mio momento al banco check-in. Hop cerco di sorreggere il colosso di Rodi usando solo una spalla nel tentativo di dare una parvenza non preoccupata, consapevole che lo zaino pesi quanto un bambino obeso cresciuto da Kentucky Fried Chicken, e con il miglior sorriso che potevo fare in quel momento (in cui mi stavo assicurando la scogliosi per la vita) porgo all’Hostess i documenti. Attimi di panico, continuo a sorridere, oddio e se mi si dovesse rompere lo zaino? Oddio e se mi si dovesse rompere la spalla???? Nella mia mente stavano passando mille pensieri in quel momento, ma il bello era la mia totale lucidità nel sapere che l’hostess stesse pensando "guarda un po’ questa scema che mi sorride con la fronte tutta sudata, come se non capisco che sta trasportando un bagaglio capace di far precipitare l’aereo, ma sì dai stiamo al gioco e non diciamo niente…per l’ennesima volta…"

Dopo questi minuti al cardiopalma mi sono sentita decisamente meglio…fin quando passando dal metal detector…BIROBIRO…."ripassi"…BIROBIRO…-_-…."apra lo zaino!"…panico! Lo zaino? Ovvero l’uovo Cocoon nel quale tutti i millimetri quadrati erano stati sapientemente stipati con ogni bene?!?! Temevo che al minimo spostamento della cerniera lo zaino avrebbe causato una pericolosa deflagrazione. Invece nulla. Ammetto che vedere la fretta della "controllora" che mi svuotava lo zaino come se stesse partecipando ad una gara di velocità, lo stesso zaino che poco mima mi aveva richiesto calma e precisione per esser stipato, non mi ha suscitato emozioni positive. Poi arriva al momento ics. Con sguardo da Ispettore Clouseau agguanta un contenitore di plastica e chiede "what’s this????" … ehm…. C’era dentro la mia scorta di zenzero candito! "I love ginger, you know! It’s wonderful in cookies or with apple desserts!!!" dal suo sguardo noto la sua paura di cader trappola di una mia lezione improvvisata "La cucina di Nonna Papera" e mi manda via. Facile a dirsi…. Dovevo rimettere tutto nello zaino…. O_o’

p.s.: vorrei condividere con gli appassionatidi musica in ascolto il mio pezzo preferito nelle compilation fatte per il viaggio, è Psycho Killer dei Talkings Heads in una veste veramente spettacolare

10 commenti:

  1. bellissimo post :-)
    oltre ad essere una brava cuoca e una promettente fotografa, stupisci anche come narratrice !!!! :-)

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  2. la lezione improvvisata "la cucina di nonna papera"!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! brava figliola bel post :-)

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  3. ciao sn fatina di vblog: davvero bel blog, e hai 1 senso dell'umorismo.... hihihi rendi le ricette ancora più interessanti così!!!!
    Cosa fai di bello in scotland??? Voglio venire anche io...... mi piacerebbe tanto volunteer o diventare au pair.... ma essere x lo + vegan e salutista è 1 ostacolo sigh

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  4. @tutti: grazie ;-)

    @Ylina: grazie di esser passata di qua. in Scozia ci sono stata per 2 vacanze, sempre troppo corte, onvorrei mai tornare a casa. Essere au pair significa adattarsi al 100% alle abitudini della famiglia, quindi l'unica è trovare una famiglia veg ;-) Però magari anche come volunteer se trovi l'ambiente giusto puoi trovarti a tuo agio! E' una terra magica che merita d'esser vissuta...

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  5. Fra, hai un futuro come cuoca, come scrittrice, come fotografa! Ma quando sarai all'apice del successo ricordati di me, povera tapina mortale!

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  6. hai xfettamente ragione...... ho visto ke negli altri paesi anglofoni ci sn più possibilità x noi vegan, ma è più difficile espatriare xk ci vuole il visa.....
    mi sa ke devo x forza iscrivermi al wwoff o a workaway
    Titti ha reason: hai un futuro promettente

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  7. @Titti: non credo ci siano pericoli del genere, se ripassando di qua non mi troverete basta aspettare un po'...sarò di certo uscita a fare scorta di sciroppo d'agave e tornerò subito ;-)

    @Ylina: buona ricerca per la tua esperienza, non posticipare troppo ;)

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  8. mi piace un sacco il tuo blog!
    Katy

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  9. Fantastica Cesca!!! Mi hai rallegrato la mattina! ^_^

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  10. @Katy: buffo rispondere ora ad un commento di 1 anno fa....quanto passa veloce il tempo!

    @Ale: mi fa piacere ;)

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