sabato 29 ottobre 2011

RAGU' DELL'ALCE FELICE


C’era una volta l’ Alce Felice. Felice viveva con la sua famiglia composta dalla moglie Rattan e il figlio Billy in un bel bosco del nord Europa. La loro casetta era arredata secondo i moderni dettami dell’arredamento nordico, era accogliente ma allo stesso tempo ariosa e luminosa.
Billy per far passare il tempo, dato che non poteva uscire a giocare con gli altri alcini passava le sue giornate in casa a smontare e rimontare la libreria, era diventato talmente bravo da riuscire a farlo ad occhi chiusi. La moglie Rattan invece non faceva altro che pulire il tappeto e fare le parole crociate a matita, per poi cancellarle e rifarle ancora.

Erano parecchi giorni che se ne stavano tutti e tre rintanati in casa, non potevano uscire perché lo scoiattolo Klippig gli aveva fatto una soffiata: la zona era battuta dai cacciatori.
I giorni passavano e gli stomaci iniziavano a farsi sentire pretendendo un vero pasto. Allora Felice decise di farsi coraggio! Si affacciò fuori dalla casina, sentì fra la boscaglia dei rumori sospetti, ma dopo un respiro profondo decise di affrontare il pericolo e uscì! Dal bosco sbucò la Cesca, imbottita come non mai, con una sciarpona colorata e il paraorecchie!

- Ciao Felix, come stai!?!?!
- Ma dai…sei te?! Che spavento!!! Ma che ci fai qua in giro?
- Come che faccio? Non vedi che sto raccogliendo l’agrifoglio? Devo decorare casa!
- Attenta che se ti vede la forestale!!!!
- Sai che tanto sono sprezzante del pericolo! Più che altro, ti trovo sciupato che ti è successo?
- Eh, sono giorni che io e la mia famiglia non mangiamo … non siamo più usciti a causa dei cacciatori …
- Cacciatori?! Ah non te l’ha detto Jigga il furetto?? L’ho incontrato prima. Mi ha raccontato che i 3 cacciatori hanno fatto una brutta fine sai … uno si è preso una fucilata nel sedere dal suo compagno di caccia perché lo aveva scambiato per un orso … l’altro si è sparato involontariamente mentre faceva pipì … e l’ultimo … cavolo stava sparando a Alvine il Lupo, sai che ha fuori dalla sua tana una targhetta con la scritta "hunters go veg!" ecco il colpo è rimbalzato sulla scritta ed è tornato indietro al cacciatore, pensa te!!! Insomma credo proprio che potete stare tranquilli per ora!"

Felice non sapeva più come trattenersi dalla gioia, tanto che il suo palco si ingarbuglio nell’agrifoglio raccolto dalla Cesca.
- Senti Felice che ne dici se per festeggiare facciamo una pasta per tutti a casa mia? Pasta al ragù … dell’alce Felice……

E vissero tutti felici e contenti.

martedì 25 ottobre 2011

VEGGIE BURGER #1

Momento REVIVAL!
No fermi! Ma che avete capito? Mettete via gli zatteroni e i pantaloni alla Tony Manero, cribbio cosa è quella camicia a fiori?? Vai dai, non si può vedere!
Momento revival perché rispolvero delle vecchie foto (quindi non restateci male, non sono regredita tecnicamente, sono foto scattate qualche tempo fa) per questo post infra-settimanale.
4 settimane, 4 burger, 4 foto, 4 ricette … (sembra lo spot di una programma televisivo vero?) 4x4=16, e la radice quadrata di 4??? Fermi un attimo … perché a scuola ci insegnarono la radice quadrata? Qualcuno di voi l’ha mai usata una volta finita la scuola? Resta tutt’ora un mistero…
Dicevamo? Ah sì … revival! Posterò 4 ricette di Veggie Burger trovate nel web e che mi son piaciute. Si sa mai che poi vorrete provarle anche voi …
Non resta che ascoltarci BURGER QUEEN dei Placebo.

Questi burger sono stati un successo. Promossi a pieni voti sia dalla sottoscritta (golosa sì ma sempre molto critica) e dai carnivori! Spero di non sbagliare ma credo che questa ricetta sia di Concita.
INGREDIENTI:
per 4 burger Ø 9 cm , h 1,5 cm
(ovviamente li potete fare più piccoli, ne verranno di più!)

* 12 cucchiai di fiocchi di cereali misti
* 12 cucchiai di granulare di soia
* 1 e 1/2 cucchiaio di pangrattato
* 1 e 1/2 cucchiaio di olio e.v.o.
* latte di soia q.b.
* sale, pepe
* erba cipollina (molto meglio se fresca)
* prezzemolo (facoltativo)

-> fiocchi di cereali misti: nei negozi bio trovate già il sacchettino misto (avena, frumento, segale…)
-> granulare di soia: è proprio quello che si usa per fare il ragù di soia

PREPARAZIONE:
Prendete i fiocchi e il granulare, frullateli per rendere briciolissimi MA NON FARINA , potete usare anche il Minipimer, è una questione di pochi secondi.
Mettere gli ex fiocchi e l’ex granulare in un ciotola.
Aggiungere: pangrattato, sale (voi salate a spruzzini man mano e assaggiando capirete quando è sufficiente), pepe, 2 cucchiai abbondanti di erba cipollina fresca tritata (ci sta benissimo!) e olio.
Mescolate tutto.

Aggiungere il latte di soia pian piano e continuare a mescolare fin quando otterrete un composto compatto ma modellabile!
Formate i vostri burger. Lasciateli riposare per 15 minuti.
Cuoceteli in padella antiaderente con un filo di olio, circa 10 minuti per lato.
Io spesso e volentieri me preparo un po’ che poi surgelo. Così all’occorrenza li tolgo dal freezer la mattina e a pranzo li metto in padella e … HOP!

Cosa aspettate? Un invito scritto? Andate a prendervi questa erba cipollina fresca dai!!

Enjoy*it!

sabato 22 ottobre 2011

TOFU, più facile di così...


C’era una volta una casetta nel bosco. Era immersa nella natura. Spesso i cerbiatti venivano ad abbeverarsi al laghetto lì vicino. La casetta aveva un camino e il camino sempre fumava. Il fuoco all’interno della casa era sempre acceso. Doveva scaldare il latte del pentolone. Il latte era di soia e la casetta era tutta bianca. La casetta era fatta di TOFU.
Francesca e Rossella dentro la casetta non facevano altro che autoprodursi il Tofu. Dal lunedì alla domenica. Dalla mattina alla sera. Il loro tofu era troppo buono e veloce da fare. Anche gli abitanti del villaggio lì vicino volevano costruire delle case con il tofu, perché il loro tofu era bello solido, allora facevano la fila per comprarlo da loro.
Rossella e Francesca facevano il tofu usando del latte di soia biologico, non ogm ma molto economico! Con questo trucco riuscivano a risparmiare il 44% rispetto a comprare il tofu già pronto.
Francesca e Rossella erano considerate delle streghe dagli abitanti del villaggio, streghe ma buone. Nessuno riusciva a capire come potevano ottenere il tofu dal latte di soia. Nessuno di loro conosceva il loro ingrediente segreto, gelosamente custodito in una cassaforte di tofu, il NIGARI…

sabato 15 ottobre 2011

VEGAN CASTAGNACCIO della super*eroina

Non so come siete voi, se naturalmente siete portati a vedere il bicchiere mezzo pieno (di succo di mirtillo) o mezzo vuoto. Io sono spesso propensa al pessimismo, forse come forma di protezione verso il mio personcino che potrebbe esser colpito da delusioni inaspettate, chi lo sa.
E la sera in cui ho provato a fare il castagnaccio per la prima volta ero certa che non sarebbe venuto come speravo.
Non è bello eh, no no no!!!
Ero lì tutta tristolotta pensando “vabbè dai io ci provo, al massimo lo butto … nell’umido però eh!!!!!”
Stavo per pesare la farina di castagna e che succede???? Mi si spalanca la finestra della cucina. SBADABAM!!! E mi piomba in casa Supermanu in un outfit degno di far le scarpe a quello di Wonder Woman, ve lo ricordate? Ecco questo era decisamene meglio!! Con tanto di coroncina!!
Dice “No! Non sono una drag queen!!!! E’ solo che il mio truccatore ha esagerato con l’ombretto stavolta, ma sai com’è…gli ho detto di sbrigarsi perché percepivo delle onde magnetiche che mi dicevano: emergenza in Italia, Supermanu corri!!!!”
“ Ma certo! Ti ho riconosciuta subito! Proprio oggi ho visto la tua foto in prima pagina sulla Gazzetta Perepeppè accanto al titolo:
*Supermanu, l’eroina che in 24 ha :salvato una famiglia di panda e sostituito la mantella di ermellino del Papa con una in acrilico facendogli anche un buffetto sulla guancia* “
Ero piena di gioia e finalmente sicura che il mio castagnaccio sarebbe risultato ... non so come dire ... Cerco un vocabolo dotto e ricercato … ficherrimo!!!
“Supermanu aiutami tu!!!”
Dopo qualche mossa di karate (uatà, tatà, olè!!!) mi ha soffiato in faccia una polverina. Voi pensate che era bella glitterosa come nelle fiabe vero?!?! Ecco no -_-‘, biancastra e accecante .. era farina manitoba!!!
“Supermanu cazzarola ma che fai?????”
“ Suvvia ho finito il glitter, tanto funziona anche questa! Comunque ora potrai fare un castagnaccio coi fiocchi! Ti saluto mettiti all’opera!”
Dopo una breve rincorsa nella mia cucina è volata fuori da dove era arrivata…


Ancora stordita per quanto appena accaduto, ma felice e ottimista mi metto all’opera…
Scaldo il forno a 200°C e accendo la radio, perchè cucinare senza MUSICA non è cucinare. Penso a quante voci inutili si credono importanti e fanno album, poi penso a quelle voci create, portate nel mondo, per una missione, quella di farsi sentire perchè sono UNICHE, penso a Johnny Cash, che rappresenta la vecchia generazione e poi la nuova portata dai  Nine Inch Nails che per educazione verso Cash resta in "punta di piedi". E alzo il volume...

INGREDIENTI:
* 500 ml di latte di soia
* 250 gr di farina di castagne
* 60 gr di zucchero di canna
* 2 cucchiai di olio d’oliva
* noci o pinoli o uvetta (facoltativi)

PREPARAZIONE:
Mescolare tutti gli ingredienti.
(io uso sempre il frullatore con le fruste così bastano 2 minuti e non fa i grumi)
Usare una teglia diametro 22 cm circa e foderatela con la carta forno.
Se l’avete in silicone come me non serve ricoprirla / ungerla.
Se volete aggiungere l’uvetta e farla rimanere in superficie la dovete leggermente infarinare e poi distribuirla sopra prima di infornare.
A me l’uvetta non fa super impazzire, avevo in casa delle noci e ho usato quelle spezzandole grossolanamente.
Infornate per 30 minuti a 200°C .
Comunque è facile, vi accorgerete perchè sopra si fanno delle crepettine.
A quel punto fate la solita prova stecchino e il gioco è fatto!!!

sabato 8 ottobre 2011

All the way from Scotland…VEGAN HAGGIS!

Conobbi la versione carnivora di questo piatto grazie alla televisione anni fa, poi andai in Scozia per la prima volta e mangiai sia la versione carnivora che quella vegana. Ora, tornata dalla seconda estate in Scozia, curiosa dal risultato di un esperimento casalingo ho provato a cucinare la versione vegana ovviamente ; - ) e devo dire di esserne molto soddisfatta, chissà se lo sarebbe anche uno scozzese assaggiandolo! 

Chi di voi è stato in Scozia lo avrà trovato in ogni menù "Haggis neeps & tatties". Secondo la tradizione culinaria l’haggis va servito con un purè di patate e uno si parsnip oppure un purè misto di patate e parsnip (il parsnip da noi è chiamato "pastinaca" e io purtroppo non lo trovo).
Non mi sono azzardata a proporre una variante nella presentazione , altrimenti che tributo sarebbe stato?! In seguito in questo post troverete la storia del mio contrabbando di parsnip!

giovedì 6 ottobre 2011

VEGAN ZEBRA CAKE, torta zebrata … torta fortunata.

Questa estate ho festeggiato questo mio primo anno di cucina vegana con una torta zebrata!
Perché è cool, perché fa chic, perché nessuno in rete l’aveva ancora veganizzata  (per quanto ne sappia io) e questo mi fa sentire un po’ speciale. Insomma… perché io valgo! ;-)

Questa torta è talmente fabulous che appena l’ho sfornata Roberto cavalli ha suonato alla mia porta, con i suoi labbroni gonfiati a canotto mi ha chiesto una foto della torta per le sue stampe animalier. Ma gli ho sbattuto la porta in faccia “amico, l’animalier è così passè…aggiornati!”

Sebbene sia una torta dagli ingredienti molto semplici, esteticamente è accattivante e un po’ fuori dai soliti schemi.
La sfida in questo caso era la sostituzione di ben 4 uova, che erano previste nella ricetta originale.
Vi posso assicurare che il risultato non delude le aspettative, è golosissima e sofficissima!

sabato 1 ottobre 2011

GRAND OPENING

Oggi è il gran giorno dell’inaugurazione!
Spero che passino di qua a salutarmi gli amici di sempre che hanno ricevuto l’invito ufficiale ma anche persone che non conosco che per una serie fortuita di cause ed effetti bazzicano da queste parti!
Come comunicato in precedenza spero che abbiate rispettato il dress code: pantofole ben imbottite, pantaloni della tuta 3 taglie più larghi del necessario e maglietta sporca di gelato. In caso contrario…qua non si entra! Scusate se vi sembro spocchiosa ma devo mantenere un certo livello qua dentro…

Il “mood” del blog è HappyVeganKitchen.
Cucina *FELICE* perché essendo di buona forchetta ben conosco il potere curativo che della buona cucina casalinga può avere sull’umore delle persone.
Cucina *VEGAN* perché non voglio esser felice solo io, vorrei che lo fossero tutte le creature di questa terra, dalla più piccola e svolazzante alla più imponente e maestosa. Con umiltà dovremmo rispettare la vita di tutti.

Avere a che fare con tutta questa tecnologia non è da tutti i giorni per una combina*guai come me.
Spero che la grafica del blog sia di vostro gradimento, se così non fosse basta che sorridiate senza nessun imbarazzo e continuiate a sorseggiare il drink alla frutta che avete appena scroccato al buffet. A proposito…tartina?
Io ve lo dico: ce la metterò tutta per non combinare disastri qua dentro, ma non vi posso assicurare nulla. Vedete di non esagerare e dare la colpa a me nei seguenti casi:
- restate imprigionati nei wc automatici a causa di un black out che colpisce la vostra città
- i ghiacci continuano a sciogliersi
- il buco nell’ozono continua a peggiorare
- fermi  in autostrada scoprite che l’unico Autogrill vicino serve solo trippa in umido

Piccolo tour guidato di questa cucina. Seguitemi, sono quella che sventola la bandierina (stile guida turistica per giapponesi in Piazza San Marco a Venezia).

Nello scaffale in alto a destra dove leggete “SEGUI LE BRICIOLE” trovate uno spazio dove inserire il vostro indirizzo e-mail, cliccate poi su “submit”. Riceverete una mail nella quale dovrete confermare di voler restare in contatto, per i nuovi post.
No more troubles, no more tag da stalker ;-)!

Nell’armadietto in basso invece trovate “BRICIOLINI”, se avete un account Google (Gmail), Yahoo o Twitter potete restare in contatto in quest’altro modo.

Ora scusate devo andare, c’è uno in giacca e cravatta che sta cercando d’entrare….securityyyyyy fermatelooooooo…..